Occhio magico
Le immagini multiple si possono osservare anche in cielo. La luce delle galassie remote, attraversando lo spazio cosmico, pieno di oggetti massicci, viene deviata, secondo la teoria generale relativistica, dai campi gravitazionali, e arriva a noi nella forma moltiplicata.
Recentemente, due scienziati, Neal Dalal dall’Università di Kalifornia e Christopher Kochanek dal Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics a Cambridge hanno trovato le prove che ogni galassia è circondata da un “hallo” fatto da decine di galassie nane. La scoperta, descritta su “The Astrophysical Journal” dà un forte argomento per le teorie che sostengono che la maggior parte della materia nell’Universo ha la forma di particelle invisibili, fredde ed in movimento lento. Secondo la teoria di Einstein (ma l’effetto si può spiegare sulla base della teoria di Newton, solo che l’ampiezza è sottovalutata due volte), ogni concentrazione della materia, come le galassie, curva lo spazio-tempo e fa sì che la luce attraversandola devia il suo percorso, come se si rifrangesse. La luce viene focalizzata, come in una lente, oppure forma immagini multiple, come nell’occhio “magico”.

Il disegno mostra come si arriva ad avere immagini multiple (in questo caso solo due) con un oggetto che esercita la forza gravitazionale, tra l’oggetto e l’osservatore. La foto mostra un esempio di focalizzazione gravitazionale.