Mikroskop

Microscopio dell'entomologo

Un “vero” microscopio, ed anche questo giocatolo (Navir, Buccinasco) è composto da un tubo che contiene alle due estremità due lenti sottili biconvesse.

La prima di esse, chiamata l’obiettivo, raccoglie la luce emessa (o diffusa) dall’oggetto che viene osservato e forma una immagine ingrandita (reale). L’oculare, vicino all’occhio, raccoglie questa immagine e la ingrandisce ulteriormente. Questa volta l’immagine formata non può essere proiettata sullo schermo – la chiamiamo virtuale.


I primi microscopi erano fatti da delle lenti spesse, cioè delle sfere di vetro. Il loro costruttore, l’Olandese Anton van Leeuwenhoek è passato alla storia anche come lo scopritore della microbiologia, per puro caso. Van Leeuwenhoek commerciava le stoffe e le spezie ed un giorno voleva verificare perché il pepe “pizzica”. Sospettava che i semi di pepe avessero sulla superficie dei minuscoli uncini, i quali si attaccavano alla lingua. Aveva allora schiacciato un po’ di semi e lasciati in ammollo perché si ammorbidissero. Però delle cose urgenti della sua professione lo avevano trattenuto per un paio di giorni. Quando tornò al suo microscopio, vide una moltitudine di minuscoli oggetti in movimento: furono i cosiddetti “microbi”.

Schemat mikroskopu

Lo schema mostra il percorso ottico di raggi luminosi nel microscopio. L’immagine vista nell’obiettivo è una immagine virtuale, invertita e fortemente ingrandita. L’ingrandimento (cosiddetto angolare) del microscopio si esprime con la seguente formula:

w = (x×D)/(fob×fok),

con x -lunghezza del tubo, D - distanza di buona vista (25 cm), fob e foksono rispettivamente la distanza focale dell’obiettivo e dell’oculare. Se si conosce l’ingrandimento dell’obiettivo e dell’oculare separatamente, con una buona approssimazione l’ingrandimento totale è semplicemente il prodotto di due ingrandimenti. In pratica, si usano ingrandimenti da una decina di volte fino a mille volte. Per ingrandimenti superiori, servono altri tipi di microscopi, per esempio il microscopio elettronico. La luce visibile (più precisamente la sua lunghezza d’onda) è troppo grande per poter usare un “normale” microscopio ottico al di sotto di un micrometro.

JW Player goes here