CD spettrometro
Un disco CD si illumina di tutti i colori dell’arcobaleno perché anch’ esso ha la forma di un reticolo di diffrazione – le righe su cui viene scritta la traccia musicale sono equidistanti. Queste righe, se illuminate diventano sorgenti di luce, e secondo il colore della luce (cioè la sua lunghezza d’onda) e l’angolo di osservazione l’intensità della luce proveniente dalle singole righe si somma o sottrae. Rigando leggermente il disco anche i colori cambiano.
Quando compare un determinato colore, avviene la cosiddetta interferenza costruttiva tra le onde emesse dalle singole righe. La condizione per l’interferenza costruttiva è che la differenza di percorso che fanno due raggi provenienti dalle righe vicine sia un multiplo della lunghezza d’onda
con a la distanza tra le righe e k sta per il numero multiplo (l’ordine dell’immagine).
Così, con un reticolo di diffrazione si può misurare la lunghezza d’onda (se conosciamo la distanza tre le righe).
L’intensità di colori che si osservano con un CD è sorprendente. Questo avviene perché i colori si osservano nella luce riflessa – i colori si vedono senza un fondo “continuo”, come succede in caso di osservazione attraverso gli occhiali cromatici (vedi prima). Per osservare meglio i colori con un CD bisogna mettersi con le spalle ad una sorgente di luce, meglio se piccola e poi lentamente girare il disco finche non si vedono i colori.
Gli spettri ottenuti con un CD sono anche di alta qualità, paragonabile con spettrometri “veri”.

Qui possiamo vedere due livelli di diffrazione.

La foto mostra lo spettro di una lampada azzurra, ai vapori di cadmio ottenuto con un CD e con uno spettrometro professionale.