Sparare a velocitŕ di luce

Time dilation

 

Questo sperimento, con due spari – uno alla parete in quiete ed uno in movimento dimostra il concetto della dilatazione del tempo: i processi fisici negli sistemi di riferimento che si muovono sono piů lenti che gli stessi processi in sistemi di riferimento in quiete.

 

La prima conferma sperimentale fu notata nell’allungamento di vita di muone, che in quiete vive 1.52 10-6 s, ma con fasci di raggi cosmici veloci penetra molto piů in profonditŕ dell’atmosfera che li permetterebbe il tempo di vita “in quiete”. Viaggiando con 0.994 della velocitŕ di luce, la sua vita si allunga - secondo i nostri orologi fino a 1.4 10-5 s (9 volte di piu') -  l’orologio interno di muone in moto ritarda.

 

Il seguente sperimento illustra la causa di questo “ritardo” dell’orologio in moto (che secondo il principio di Einstein č sempre un moto relativo).

 

Il tempo viene misurato come intervallo tra il lancio ed l’arrivo dell’ impulso di luce (qui una pallina).

  1. in quiete, la luce (pallina) percorre la distanza 2L, ed impiega tempo t=2L/v, dove v č la velocitŕ della pallina  shot1
  2. in moto, l’impulso (la pallina) mandata perpendicolarmente (in sistema di riferimento di lanciatore), si riflette lo stesso dalla parete bersaglio e torna al lanciatore (se anche dal punto di vista della parete, la pallina non arriva perpendicolarmente: l’angolo di riflessione e uguale all’angolo di impatto e pallina torna al lanciatore nonostante questo si muova)

 shot2

Chiaro, che la pallina “2” percorre piů strada.

 

Nel sistema classico, le due palline “1” ed “2” impiegano lo stesso tempo per tornare: la palina “2” pur percorrendo piů strada lo fa con una maggiore velocitŕ . Cioč, per la pallina “2”, alla sua velocitŕ perpendicolare si somma la velocitŕ “longitudinale” vL, dando la somma vsomma=√(v2+vL2). Cosě, pur avendo percorso piů strada (l’ipotenusa del triangolo =√(4L2+t2vL2)) il tempo impiegato rimane lo stesso t1=√(4L2+t2vL2)/√(v2+vL2) = t

 

Nel caso relativistico, questa coincidenza d’arrivo  delle due palline non č piů vera. Semplicemente, nessuna velocitŕ puň superare la velocitŕ della luce e cosě vsomma=c. In conseguenza il tempo t che piega la pallina “2” per tornare si allunga – il fascio di luce, mandato allo specchio che si muove, arriva con un ritardo.

In dettaglio, assumendo la velocitŕ della pistola vL, il tempo impiegato dalla pallina per tornare equivale

 

t’=√(4L2+t’2vL2)/c

 

e sostituendo L con  il tempo “in quiete” t=2L/c si ottiene

 

t’=t/ √[1-vL2/c2]

 

 

luce1

 

                 Pallina sparata dalla pistola in quiete       Pistola “2” si muove con vL

                     distanza L                velocitŕ della pallina v                            velocitŕ totale della pallina vsomma=√(v2+vL2)

                                        tempo   t=2L/v                                      tempo t1=√(4L2+t2vL2)/√(v2+vL2) = t

     

 

 

                                                luce2  

 

               Pallina sparata dalla pistola in quiete               Pistola “2” si muove con vL

                    distanza L          velocitŕ della pallina c                                    velocitŕ totale della pallina rimane c

                                      tempo   t=2L/c                                              t’=√[(2L)2+(t’vL)2]/c

 

           

 

Pallina sparata dalle pistola in moto: la strada percorsa =√[(2L)2+(t’vL)2 č maggiore che in caso “1”.

E se la velocitŕ di moto della pallina (=luce) rimane c, il tempo impiegato č maggiore.

L’orologio posto su una parete in moto ritarda.


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